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l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Questa fiction di subito successo è ispirata all'omonimo romanzo Al paradiso delle signore di Émile Zola, è ambientata a Milano nel 1956.
Ha per protagonisti Giuseppe Zeno, Giusi Buscemi, Alessandro Tersigni, Christiane Filangieri, Lorena Cacciatore, Giulia Vecchio, ecc.

Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda veu » sabato 23 gennaio 2016, 19:12

Articolo su Claudia Vismara (Elsa) da Magazine delle Donne:

Claudia Vismara: chi è Elsa de Il Paradiso delle Signore?
Eleonora Chiais 19/01/2016
Claudia Vismara ne Il Paradiso delle Signore ha conquistato il pubblico per il suo anticonformismo e per la love story con Cristiano Caccamo, alias il magazziniere Quinto. Chi è, nella vita, questa attrice 28enne originaria di Bollate?

Claudia Vismara è Elsa, la seduttrice (poi scaricata) de Il Paradiso delle Signore, la fiction targata Rai che ormai da settimane registra record di ascolti. E il merito del successo è anche di questa architetta, strenua amante della libertà che, con le sue vicende lavorative e sentimentali (in primis il complicato amore con Cristiano Caccamo alias Quinto), è riuscita a imporsi come uno dei personaggi chiave di questa serie tv, che tratta temi legati alla moda anni 50 ispirandosi al capolavoro di Zola.

Ma chi è, nella vita, l’attrice che interpreta questo personaggio anticonformista? Volto dell’italica fiction, Claudia Vismara ha appena 28 anni ed è già un personaggio noto del piccolo schermo grazie alle sue apparizioni, tra l’altro, in Un medico in famiglia e Don Matteo. Dopo una lunghissima formazione nel mondo dello spettacolo, questa giovane attrice originaria di Bollate, è approdata al teatro, poi agli spot e quindi al piccolo e al grande schermo. Adesso è impegnata nei panni di una colta e combattiva femminista nella fiction dell’ammiraglia Rai, ma queste “battaglie di genere” realizzate copione alla mano, non si discostano troppo da quelle che sono le speranze quotidiane della bella Claudia.

L’attrice, infatti, in un’intervista al web-magazine Gocce di Spettacolo ha recentemente confessato di avere molto a cuore il tema dell’emancipazione femminile. “Viviamo ancora in un mondo profondamente maschilista – ha spiegato comparando la situazione di oggi con quella del suo personaggio nella fiction di Rai Uno – dove la parità sessuale è ancora un miraggio. Il corpo della donna è ancora alla mercé del pubblico maschile, sbandierato, abusato, messo in vetrina. Dobbiamo essere giovani, magre, senza peli, con un bel seno e un bel fondoschiena, accattivanti, appetibili, seduttive, sexy; simpatiche ma non troppo espansive - altrimenti diventiamo subito 'donnacce'- e intelligenti non tanto da minare la sicurezza e la virilità maschile. Ecco, credo che in fondo siamo ancora ridotte a questo”.

Una lucidità che contribuisce alla fortuna di questa persona e, di conseguenza, del suo apprezzato personaggio. Per gli aggiornamenti sulle complicate vicende di Elsa l’appuntamento è per lunedì 25 e martedì 26 gennaio per le ultime due puntate della fiction, come sempre in prime time.
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Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda veu » sabato 23 gennaio 2016, 19:13

Articolo da Tv Sorrisi e Canzoni:

Dietro le quinte di «Il paradiso delle signore»
Benvenuti nei mitici anni Cinquanta! Siamo andati sui luoghi della fiction di Raiuno in costume, tra moto e auto d’epoca, ambienti reali e altri perfettamente ricostruiti

20 Gennaio 2016 | 10:20 di Stefania Zizzari

Ha incantato e fatto sognare sei milioni di telespettatori con le atmosfere eleganti e raffinate degli Anni 50: la fiction «Il paradiso delle signore» sta per concludersi (lunedì e martedì prossimi andranno in onda le ultime puntate su Raiuno) ed è stata un successo. Al punto che già si sta pensando a un seguito.

Diretta da Monica Vullo e ispirata al romanzo di Émile Zola «Al paradiso delle signore» («Au bonheur des dames»), ha appassionato il pubblico televisivo con la storia d’amore tra i protagonisti Giuseppe Zeno (nella fiction è Pietro Mori), Giusy Buscemi, nei panni di Teresa Iorio, e Alessandro Tersigni in quelli di Vittorio Conti. E con l’intreccio delle vicende personali delle «Veneri», le commesse del grande magazzino. Belle, giovani, impeccabili nelle loro divise e ognuna con ambizioni, segreti, passioni e sogni da realizzare. Responsabile delle «Veneri» è Christiane Filangieri, che interpreta la severa signorina Clara Mantovani. Severa fino a un certo punto...

Le riprese della fiction sono cominciate lo scorso aprile e terminate a settembre. Sono stati coinvolti 126 attori e oltre 1.800 comparse. Sul set sono arrivate 70 tra auto e moto d’epoca. Sono circa una quarantina le location che hanno ospitato il set. In particolare Milano è senz’altro da considerare uno dei protagonisti della serie: nel capoluogo lombardo il cast ha «girato» in piazza Duomo, sui Navigli, alla Stazione Centrale, nella zona della Scala, dell’Arco della Pace e all’interno e all’esterno del Castello Sforzesco. Invece, il grande magazzino è stato ricostruito negli Studios di Roma. E sempre a Roma, all’interno di una struttura industriale dismessa degli Anni 50, sono stati allestiti i magazzini del «Paradiso» e i camerini delle «Veneri».
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Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda veu » sabato 23 gennaio 2016, 19:23

Articolo sulla regista Monica Vullo da Resto al Sud:

#MonicaVullo e “Il paradiso delle signore”

Questa sera vedremo la terza puntata della fiction televisiva partita l’8 dicembre in prima serata su Rai1. E’ una serie tv che racconta i sogni di un Paese che si è lasciando alle spalle il fardello che una guerra lascia. L’Italia sta cercando di attuare una vera e propria rivoluzione, nella società, nell’economia e anche nei comportamenti di vita.

Tutto inizia nel 1956 e, attraverso i sogni, le gioie ma anche le delusioni dei protagonisti de “Il paradiso delle signore”; lo spettatore verrà preso per mano per essere guidato in un’epoca non così tanto lontana in fondo, attraverso la storia di un grande magazzino, dove la bellezza può essere alla portata di chiunque.

In quest’occasione, abbiamo intervistato la regista Monica Vullo che gentilmente ci ha permesso di spaziare sulla sua carriera, sul magico mondo del cinema e su un Sud che non deve essere mai lasciato solo.

Chi è Monica Vullo oggi?

E’ una mamma che ha scelto come mestiere quello di fare la regista, è una donna matura e consapevole, che si diverte ancora molto a stare dietro la macchina da presa. Alla soglia dei cinquantanni, ha ancora voglia di fare, di emozionarsi e non smettere mai di entusiasmarsi.

Cos’è per te il cinema?

E’ la mia vita, sin da piccola l’ho amato. E’ un racconto infinito che continua ad essere presente nella mia vita. E’ il luogo dove cresci e ti evolvi, dove ti innamori, dove piangi, dove ridi e anche dove ti spaventi, è il luogo dove proietti tutti i tuoi sogni, il cinema è vita. La televisione invece credo che sia un luogo che entri prepotentemente nel quotidiano di ognuno di noi, a differenza del cinema che viene scelto, è un’altra forma di racconto altrettanto affascinante.

Cosa significa essere una regista donna oggi come oggi?

Essere regista oggi è onestamente molto difficile e complicato. Oggi più che mai si fa molta serialità in tv, il che vuol dire che si deve avere un modello ben preciso in mente, c’è il proprio committente che può essere la rai o meno, ci sono gli attori che molto spesso non vengono scelti dal regista, ci sono le sceneggiature che molto spesso devono essere accettate per come sono con un margine d’intervento molto piccolo. Il lavoro del regista soprattutto televisivo diventa molto esecutivo e molto spesso svuotato di personalità, questo è per me, lo dico a malincuore, un aspetto abbastanza penalizzante, anche perché dovrebbe essere un lavoro creativo e anche di rottura in certi casi e ora come ora lo sta diventando sempre meno. Si deve star dentro alla strada indicata dalla produzione. Essere una regista donna è ancora più complicato perché si deve conciliare la vita privata con quella lavorativa; molto spesso per il budget, si è costretti a lavorare fuori e questo, purtroppo, va a danneggiare la tua stessa famiglia. Inoltre, la concorrenza con i registi uomini è molto alta.

Dall’8 dicembre, vediamo su Rai1 “Il paradiso delle signore” da te diretto. Ci racconti com’è nata l’idea di fare questa fiction?

L’idea nasce dalla produzione e questa fiction mi è stata proposta un anno prima della realizzazione. Era la mia prima esperienza in costume, esattamente ambientata negli anni ’50 e mi ha subito affascinato, soprattutto sono stata entusiasta di poter dirigere un cast così giovane.

Perchè questo titolo?

Prende ispirazione da un romanzo di fine ‘800 di Emile Zola. “Il paradiso delle signore” è un grande magazzino degli anni ’50 con sede a Milano. Ha come protagonista indiscusso Pietro Mori, un imprenditore da poco tornato dall’America che decide di investire la sua fortuna in questo grande magazzino dedicato unicamente alle donne.

La fiction è ambientata negli anni ’50, cosa rappresentano quegli anni?

Sono gli anni della rinascita, c’è voglia di riscatto dopo gli anni bui della guerra, delle speranze e della capacità di sognare. Ambientata a Milano, a metà degli anni ’50, è un racconto di un periodo storico importante per la nascita della creatività italiana. L’apertura del Paradiso delle signore, nel centro della città, segna uno spartiacque tra l’Italia di prima e di quella che verrà. Al suo interno, si possono trovare vestiti di qualità a prezzi giusti ed è proprio lì che lavorano un gruppo di commesse giovani, pronte a cercare una propria indipendenza. Il negozio è il sogno che si realizza per Pietro Mori che, dopo aver vissuto per anni in America, torna in Italia con una visione nuova del commercio e, nonostante le ferite dell’anima ancora aperte, guarda al futuro con intuizioni che decide di realizzare. Non siamo stati fedelissimi nel riportare nel piccolo schermo gli anni ’50, abbiamo cercato infatti di re-interpretarli. Abbiamo girato quasi esclusivamente in studio a Roma, ricostruendo un pezzo dell’esterno e girando pochissimo a Milano, perchè era praticamente impossibile riuscirci.

Com’è cambiato il ruolo della donna?

In riferimento anche a “Il paradiso delle signore”, le donne per poter lavorare dovevano essere nubili e, rispetto ad oggi, credo che sia una differenza davvero enorme. Credo sia totalmente cambiata la consapevolezza nel mondo sociale, del lavoro e anche della moda che hanno le donne. Un tempo mostrare il bikini era molto disdicevole, esattamente come indossarlo

Qual è oggi “il paradiso delle signore”, secondo te?

Credo che il vero “paradiso” per le signore siano quelle abitazioni in cui regna il rispetto per il genere femminile, per le proprie mogli e per le proprie figlie, ma anche quei luoghi di lavoro, come quei luoghi pubblici e sociali che esigono riguardo nei confronti delle donne.

Quest’intervista verrà pubblicata nella testata giornalistica Resto al Sud che invita a resistere, a non abbandonare le terre del Sud, intendendo anche il Sud di una città, di un quartiere, di una provincia. Qual è il tuo rapporto con queste terre? Per quali motivi non si dovrebbe lasciare il Sud?

Secondo me, è fondamentale resistere e non lasciare abbandonate a se stesse queste meraviglie. Posso dirti che ho una casa in campagna che è in un certo senso il mio luogo del cuore in un piccolo ma grazioso paese che si chiama Canino, in una provincia difficile dove i giovani fanno molta fatica a trovare lavoro, trovo ci sia molta emarginazione, si trova nell’alto Lazio. Esiste solo una scuola e risulta difficile avere un futuro in quel territorio. Alcuni restano perchè altrimenti non saprebbero dove andare. Altri invece restano per poter cambiare le cose perchè insieme si può. Sto cercando di far nascere un’associazione culturale in cui facciamo maneggio cercando di dar modo a molti giovani di avere a disposizione attività extra- scolastiche. Secondo me, questo vuol dire lavorare sul territorio investendo le proprie capacità. Ritengo che sia necessario restare per cambiare.

Cosa vorresti arrivasse al pubblico di questa fiction?

Spero arrivi la gioia che abbiamo provato noi nel girarla. Lo spettatore ci deve perdonare se, pur rimanendo in quel decennio, ci siamo concessi qualche libertà. Vorrei che rimanessero i colori, la spensieratezza, la musica e la sensazione che si può e si deve continuare a sognare e a sperare, sempre e comunque nella vita.

Dopo “Il paradiso delle signore”, quali sono i nuovi progetti?

Sto chiudendo la serie tv di “Don Matteo”.
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Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda veu » lunedì 25 gennaio 2016, 14:45

Articolo da Il Corriere della Sera:

SERIE TV
Zeno, il volto nuovo della serie tv che punta sui giovani attori
Il protagonista de «Il paradiso delle Signore» la serie che non ha nomi noti nel cast e vince la sfida degli ascolti: «Non credo che i colleghi famosi siano una garanzia»
di Renato Franco

«Sono sfortunato. Mi devo confrontare con una generazione di colleghi bravissimi - Mastandrea, Favino, Germano, Kim Rossi Stuart. Vengono presi sempre loro in considerazione». Giuseppe Zeno ci ride su ma alla vigilia dei 40 anni è riuscito a ritagliarsi il suo posto al sole in tv: è protagonista di Il paradiso delle signore , fiction di Rai1 che ogni settimana convince più di 5 milioni di spettatori (media 21% di share). Un successo a sorpresa perché il cast non ha nomi di richiamo immediato: «La sfida era proprio questa. Costruire una fiction senza grandissimi nomi - io per primo - ma con un gruppo di giovani attori. La tendenza è quella di creare dei progetti a tavolino, ma sono convinto che il grande nome non funzioni di per sé, è una bugia che circola per pigrizia».
Liberamente ispirata all’opera di Émile Zola, la serie (oggi e domani le ultime puntate) è ambientata nella Milano degli anni 50 e racconta il via vai in un grande magazzino gestito da un imprenditore visionario (Zeno appunto) che ha fatto fortuna in America e vuole importare in Italia un nuovo stile di commercio e comunicazione. «È un personaggio ricco di conflittualità, di sfumature, la serialità ha il pregio di permetterti di arrotondare il personaggio in un continuo elastico, è uno che ne passa di tutti i colori, è combattuto, sa ridere e piangere. In generale non ridurrei mai la gamma dei personaggi da interpretare in buoni o cattivi. Esiste una drammaturgia che va avanti da millenni che insiste sul valore delle sfumature, non sui contrasti netti. Faremmo un torto a tanti grandi autori a ragionare solo in termini di buono o cattivo».
Giuseppe Zeno ha l’agenda piena: è in tournée fino a febbraio con La Lupa , la novella di Verga (sold out in ogni tappa) al fianco di Lina Sastri. Sarà protagonista di Baciato dal sole , serie tv in sei serate per Rai1 in cui interpreta il ruolo di un direttore televisivo dietro le quinte di un talent show. Quindi un film tv, sempre per Rai1 ( Piccoli segreti e grandi bugie ), una commedia basata sull’equivoco amoroso. E il cinema? «Il cinema oggi in Italia non c’è». In che senso? «È inutile aspettare la grande proposta. Quanti film italiani ti possono dare la possibilità di venire fuori con un ruolo bello e svoltare? Il classico Tre metri sopra il cielo di Scamarcio. Non puoi aspettare che ti chiamino Amelio o Tornatore per il film della vita. Io sono un po’ sfigato in questo senso. Ho la sindrome di Paperino che è quella della generazione a cui appartengo. Non ho vissuto la rivoluzione sessuale del Sessantotto ma mi sono trovato a confrontarmi con l’Aids negli anni Novanta. Quando pensavi di avere un po’ di soldi e stare bene siamo passati dalla lira all’euro».
Nato a Napoli, fidanzato con Margareth Madè (lei sì fortunata, scelta proprio da Tornatore per Baarìa ), Zeno è cresciuto tra la Campania e la Calabria dove il padre faceva il pescatore. Dal legno della nave a quello del palcoscenico, punto di partenza della carriera di attore: come ci è arrivato? «Ho iniziato a scuola. La mattina teatro, il pomeriggio il calcetto. Me la cavavo meglio sul palco, penso sempre che l’attore debba dare un contributo al testo che interpreta. Mi diverte sin da allora l’idea di avere in mano questo das che è la scrittura, a cui tu devi dare vita, corpo, voce e psicologia».

25 gennaio 2016
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Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda veu » lunedì 25 gennaio 2016, 14:50

Articolo da Il Fatto Quotidiano:

‘Cinquanta sfumature di grigio’ stasera in tv tenta il pubblico de ‘Il paradiso delle signore’

Questa sera su Rai Uno “Il paradiso delle signore” cammina verso la conclusione e con essa verrà messo il punto finale all’intreccio di storie nel grande magazzino. Tra i precedenti illustri, a parte la pagina scritta della novella di Balzac (“Au bonheur des femmes“) che ha dato la stura a vari successivi adattamenti cinematografici, ne ricordiamo due: le “Commesse” (fra cui Sabrina Ferilli) or sono quasi venti anni su Rai 1; “CentoVetrine“, che per anni interminabili, nel primo pomeriggio di Canale 5, tratteneva per i ventricoli le signore reduci dal “Beautiful” che immediatamente precedeva.

E del resto si sa che, subito dopo la “famiglia” con i suoi intrecci di complicità e di fratelli coltelli, il “grande magazzino” consente di radunare una quantità di personaggi fissi e d’occasione (direttori, commesse umili e vetriniste sveglie nonché clienti più o meno arroganti) e costituisce davvero un paradiso, ma per gli sceneggiatori perché le micro e macro svolte gli si infilano da sole nella penna. Siamo, in sostanza a quel prodotto di genere, chiamiamolo seriale oppure telenovela, che è richiestissimo in tutti i mercati del mondo per farcire i pomeriggi di un pubblico in larga maggioranza femminile e anziano, che si muove nell’offerta televisiva secondo percorsi di consolidata abitudine. Un pubblico che a quell’ora ama ritrovarsi e ritrovare piuttosto che trovare. Per questo è lì che domina la serialità ed è proprio lì che la televisione fa trasparire i propri connotati più industriali.

Fin qui tutto il mondo è paese, salvo che all’estero quando calano le ombre della sera, quei prodotti ritagliati sulla funzione televisiva della “compagnia” lasciano il passo alla “tv evento“, ovvero a programmi orientati al pubblico più generalista, e dunque a più largo spettro di stile e contenuti perché mirano a un ascolto condivisibile da diversi membri del nucleo familiare. Cosa ci sta a fare invece, da noi, “Il paradiso delle signore” nella prima serata di Rai1? Semplice, vi svolge lo stesso ruolo di una telenovela di importazione come “Il Segreto” nelle serate, come quella di ieri, di Canale 5. E qui non c’è alcuna “razionalità industriale”, ma semplicemente l’esito di decenni di frammentazione monopolistica della tv nostrana che dovendo nutrire di prodotto un sistema generalista iper espanso allunga il brodo e taglia i budget.

Ecco perché, al di là di ambientazione, costumi e provenienza, “Il paradiso delle signore” e “Il segreto” sono prodotti della stessa pianta. E sta del resto a dimostrarlo la composizione delle platee: che tra i maschi è identica fino al dettaglio, in ogni classe di età; mentre appena diversa è quella femminile, a causa di quel tanto di preferenza che le signore tra i 15 e 1 34 anni riservano sempre a Canale 5. Come pensiamo che di certo accadrà anche stasera, quando il Biscione punterà, tra gli strepiti d’occasione del Moige (Movimento italiano genitori), al grande slam tra le signore mediante la somministrazione del “frustami, ma di baci saziami!” marchiato “Cinquanta sfumature di grigio“.
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Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda veu » martedì 26 gennaio 2016, 17:08

Articolo da Il Sole 24 Ore:

Deludono le fiction nostrane, da Don Matteo 10 a Il Paradiso delle signore

di Orazio Labbate 25 gennaio 2016

La settimana appena conclusasi porta con sé poche buone nuove sul versante delle serie tv di casa nostra. I nuovi episodi trasmessi continuano a non compiere il definitivo salto di qualità. E così ci si ritrova immersi in un meccanismo di trame facilmente prevedibili.
Ne “Il Paradiso delle signore” (Rai1), infatti, gli eventi proposti nell'episodio sono linearmente basilari, e mai attivano un'accurata drammaticità tale da rendere la fiction innovativa. Accade che Teresa (Giusy Buscemi), precedentemente aggredita, è sempre in bilico nel suo rebus amoroso tra Mori (Giuseppe Zeno) e Vittorio (Alessandro Tersigni). La ragazza nel frattempo si cimenta in una prova da stilista per la neonata collezione “Il Paradiso delle signore”, come in una sorta di stucchevole fiaba che ricorda le gesta domestiche di Cenerentola.

Dall'altra parte in “Don Matteo 10” (Rai1), non ci si avvicina ancora al giallo raffinato. L'ironia, nei due episodi, non è infatti ben gestita e si affrontano, invece, questioni familiari, esistenziali e relazionali. Come nel semplice caso in cui Don Matteo (Terence Hill) si occupa delle vicende relative a una donna maltrattata dal marito e a un giovane dipendente dal gioco d'azzardo (temi già sentiti e trattati con piatta soluzione recitativa). I tipici fraintendimenti riempiono la serie di cliché e la sceneggiatura non riesce mai a coinvolgere come dovrebbe.

Le note positive: su Italia1, “Sherlock Holmes- Gioco d'ombre”, di Guy Ritchie, dove il regista britannico confeziona con il suo inimitabile stile tra il faceto, il serio e il violento (carico di qualità) un film che scorre senza annoiare.

Oppure “Gotham”, sempre su Italia1, serie tv americana ideata da Bruno Heller, dove si vedono le origini dei personaggio gravitanti attorno all'universo Batman: un'idea interessante per gli appassionati del mondo dell'uomo pipistrello.
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Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda veu » martedì 26 gennaio 2016, 17:09

Articolo da Online News:

RAI FICTION/ “Il Paradiso delle Signore”, stasera non può attendere

Il Paradiso delle Signore, stasera la 10ma e ultima puntata. Una serie tv, debuttata l’8 dicembre scorso, di Rai Fiction tratta dal romanzo di Emile Zola, ma ambientata nella Milano anni ’50. E’ l’Italia post guerra, precisamente il 1957, quella che viene proiettata sullo schermo televisivo, nella quale trova in sé gli elementi dell’ottimismo, della rinascita economica, della voglia di riscatto sociale, della rivoluzione dei costumi. Prende spunto da questioni sociali importanti quali l’emancipazione delle donne nel mondo del lavoro ante statuto dei lavoratori (il “divieto” implicito-esplicito di fare figli e di essere sposate imposto alle commesse de Il Paradiso).

E’ una fiction, ma è anche storia contemporanea, una lezione “didattica” interessante e curiosa per le nuove generazioni. La serie tratta di temi, narrati sapientemente in modo romantico, tipico di quella fiction dove lo svago di due ore davanti alla tv non può diventare impegnativo ma deve poter essere solo un relax, nella quale tuttavia non si perdono di vista i temi cruciali, quali il lavoro femminile, l’aborto, la maternità, la rinascita economica, il superamento della crisi imprenditoriale e occupazionale di quegli anni.

E soprattutto ne Il Paradiso delle Signore risalta, sempre con leggerezza, la questione meridionale: donne e uomini del sud costretti ad emigrare nel ricco Nord lombardo per trovare un lavoro, non più duro e precario come quello agricolo. Un cast eccezionale di bravi attori completa il quadro. Assolutamente originale. Un consiglio? Sicuramente da vedere, per tutti, stasera.

Redazione Online News
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Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda principessa87 » mercoledì 27 gennaio 2016, 10:25

Grazie veu per gli articoli! :angel love: :kissess:
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Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda veu » mercoledì 27 gennaio 2016, 14:56

Prego.
Qui un altro articolo da Il Mattino di Padova:

Il “Paradiso” di Rai1 consacra miss Buscemi
L’ex reginetta di bellezza protagonista della fiction che stasera saluta il pubblico. «Ci servirebbe la grinta degli anni ’50»
di Barbara Cangiano

26 gennaio 2016

ROMA. Il cast era composto da attori giovani e, diciamoci la verità, semi sconosciuti. La storia non era affatto nuova, perché all’undicesimo romanzo di Emile Zola, appartenente al ciclo dei Rougon-Macquart, si era già ispirata la Bbc, che ha prodotto le prime due stagioni di “The Paradise” (in Italia la serie tv si è vista prima su Mya e poi in chiaro su Laeffe). Eppure la fiction “Il Paradiso delle signore”, che questa sera saluterà Rai1, ha conquistato i fedelissimi dell’ammiraglia di viale Mazzini. Sfiorando i sei milioni di telespettatori, puntata dopo puntata, ha ripercorso le fasi di un Paese che si preparava al boom economico, attraverso le vetrine di un grande magazzino nella Milano degli anni Cinquanta. Ma la vera regina del Paradiso è Giusy Buscemi, la Teresa Iorio che scappa da un Sud avaro di chance e da un matrimonio che non vuole celebrare per rincorrere i suoi sogni e l’indipendenza. «Noi miss Italia siamo sulla graticola più di tutte le altre. È come se dovessimo sempre dimostrare che oltre la bellezza c’è anche la voglia di imparare e il talento. Speriamo sia stata la volta buona».
Giusy, possiamo dire missione compiuta, allora. I dati Auditel l’hanno sdoganata.
«Me lo auguro. Purtroppo molte persone hanno un pregiudizio nei confronti di chi conosce la notorietà grazie a vetrine come Miss Italia. È come se pensassero: chissà se questa sa anche dire due parole di senso compiuto. Fin da quando sono stata eletta, nel 2012, sapevo bene che se volevo fare questo mestiere dovevo rimboccarmi le maniche, studiare e attrezzarmi psicologicamente, perché avrei avuto tutti i riflettori puntati addosso».
Invece ha dimostrato di essere all’altezza di un ruolo di protagonista nella prima serata di Rai 1. Al di là di questo, la fiction ha avuto un grande successo: come se lo spiega?
«Perché gli anni Cinquanta rappresentano un momento particolarmente fascinoso della storia del Paese. Parliamo di un momento storico di grande speranza. Teresa, Pietro, Vittorio e gli altri, sanno inseguire i propri sogni, hanno grinta e coraggio, non si piangono addosso, vogliono guardare avanti. Dovremmo iniziare a farlo tutti noi. Ecco, se la fiction potesse lasciare un messaggio al pubblico, mi piacerebbe fosse questo».
Lei è molto giovane, come si è preparata per questo ruolo?
«Leggendo, ascoltando storie, guardando film d’epoca a partire da “Il segno di Venere” di Dino Risi, con una splendida Sophia Loren. E poi attingendo a quella che è la mia ricchezza: mia nonna, che mi ha raccontato molto di quegli anni».
Teresa è una ragazza determinata nel rivendicare la sua emancipazione, ma molto indecisa in amore. Anche lei è così?
«No, io sono decisa anche nei sentimenti. Però come lei non mi arrendo mai, neppure di fronte alle difficoltà più grandi e non smetto di correre per inseguire i miei sogni».
Correndo correndo è finita nel cast dei “Medici” con Dustin Hoffman, mica male.
«Interpreto la fidanzata povera del figlio di Hoffman. Ho solo un piccolo ruolo, ma è stata un’esperienza straordinaria ed emozionante. Nell’ultima puntata il mio personaggio svelerà alcune cose e aiuterà il pubblico a riannodare i fili di una storia molto complessa e ricca di intrecci».
Cosa bolle in pentola?
«Sto girando a Torino una nuova serie per la Rai, che sarà ambientata negli anni Sessanta, dal titolo “C’era una volta Studio Uno”. Ma non posso dire nient’altro per il momento».
Voglia di vintage, insomma. Prima gli anni Cinquanta, ora i Sessanta: quali altri salti temporali le farà fare il lavoro?
«In verità sono proprio vintage, nel senso che ho un’anima antica. Tant’è che vuol sapere quale è il mio sogno nel cassetto?».
Quale?
«Interpretare al cinema un’eroina d’altri tempi e mi piacerebbe che a girare la pellicola fosse il mio regista preferito, Giuseppe Tornatore».
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Re: l paradiso delle signore - Rassegna Stampa

Messaggioda veu » mercoledì 27 gennaio 2016, 16:43

Articolo da Ufficio Stampa Rai:

RAI: DIRETTORE DI RAI FICTION ANDREATTA SU PARADISO DELLE SIGNORE
Soddisfazioni per gli ascolti ottenuti
27/01/2016 - 13:58

Si è conclusa con successo, di fronte a oltre 6 milioni di spettatori, e con un picco del 30% di share, la fiction IL PARADISO DELLE SIGNORE, una serie che ci ha fatto rivivere i sogni dell’Italia che negli anni ’50 si stava lasciando alle spalle il pesante strascico della guerra.
A cavallo tra commedia sentimentale e melodramma, la serie ha mostrato una società italiana diversa da quella di oggi, nei rapporti uomo donna, nella vita di famiglia, nei valori, nelle aspettative, invitando il pubblico, giovane e adulto, a scoprire o riscoprire i grandi cambiamenti nelle vita delle ultime generazioni.
Un particolare motivo di soddisfazione è dato dal successo di un cast nuovo, di giovani attrici e attori, inizialmente poco noti ma che hanno saputo farsi apprezzare per il loro talento, grazie anche alla coinvolgente regia di Monica Vullo, agli autori e alla produzione Aurora Film.
La vicenda del Paradiso delle Signore non è conclusa. Stiamo lavorando per poter tornare presto con una seconda stagione, egualmente appassionante, che ci farà continuare a seguire le storie dei nostri protagonisti.
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